Cedolare secca anche quando il conduttore agisce in qualità di imprenditore
Con la sentenza n° 12395, depositata il 7 Maggio u.s., la Corte di Cassazione ha messo fine ad una diatriba in essere con l’Agenzia delle Entrate sin dal 2011.
La normativa riguardante la cedolare secca sugli affitti abitativi, contenuta nel Dlgs n° 23/2011, stabilisce che “solo ai locatori” è impedito – per poter usufruire del regime sostitutivo – di agire nell’esercizio di un’attività di impresa o di arti e professioni.
L’Agenzia delle Entrate, invece, porta avanti da 13 anni, nonostante diverse sentenze di merito di segno opposto, la tesi secondo la quale tale vincolo riguardi “anche nei confronti dei conduttori”.
La Confedilizia, sin dal 2011, ha espresso l’avviso che l’interpretazione dell’Amministrazione Finanziaria fosse infondata non rispondendo né al contenuto letterale della norma, che non pone limiti nei confronti del conduttore, né alla ratio della stessa, chiaramente concepita per agevolare fiscalmente tutte le locazioni abitative da parte di soggetti Irpef.
A questo punto non resta che sperare che l’Amministrazione Finanziaria voglia prontamente porre fine all’illegittimo contenzioso durato ormai da troppo tempo.
Si allegano due servizi pubblicati in questi ultimi giorni da Il Sole 24 Ore
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Grosseto, 14 Maggio 2024
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